La Madonna del Rosario, nostro soccorso nella battaglia spirituale

Perché il mese di ottobre è dedicato al Rosario? Nel giorno della nascita di questa festa mariana molto sentita, vogliamo riscoprire questa importante devozione, come ci insegnò san Giovanni Paolo II.

La pratica della recita del Santo Rosario è diffusa da diversi secoli, anche se non ha sempre avuto la forma con cui la recitiamo al giorno d’oggi, ma fin dalla sua nascita è stata apprezzata da molti pontefici. In particolare si possono contare tre „Papi del Rosario“. San Pio V (1504 – 1572), Leone XIII (1810 – 1903) e San Giovanni Paolo II (1920 – 2005), che hanno fatto propria la “missione“ di diffondere e promuovere la recita del Santo Rosario.

La festa di oggi, 7 ottobre, è legata in particolar modo a San Pio V: sotto il suo governo la Lega Santa (coalizione che ha visto riunite quasi tutte le nazioni “italiane” e la Spagna) ingaggiò una fondamentale battaglia navale contro l’Impero Ottomano in difesa delle proprie terre che gli ottomani volevano conquistare. L’eroica vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571) della Lega Santa capitanata dal leggendario condottiero e ammiraglio Don Giovanni d’Austria, della famiglia degli Asburgo, fu accompagnata dalle preghiere del popolo cristiano: Pio V infatti chiese a tutti i fedeli di recitare il santo Rosario e quando, a mezzogiorno, fu raggiunto dalla notizia della vittoria appena avvenuta (cosa ritenuta “miracolosa”, visto che a quel tempo le notizie non potevano arrivare così velocemente), fece suonare a festa tutte le campane. In quel momento è nata la tradizione cristiana di far suonare le campane di tutte le chiese a mezzogiorno. Che la schiacciante vittoria fosse stata sostenuta dalla recita del Rosario, poi, non fu chiaro solo al pontefice, il quale lo dichiarò apertamente, bensì anche alle stesse forze combattenti. Chi fosse interessato ad approfondire, può trovare maggiori informazioni in questo esauriente e dettagliato articolo.

Papa Pio V da quel giorno dichiarò il 7 ottobre festa di Nostra Signora della Vittoria, dicitura che fu poi modificata dal successivo pontefice in festa della Madonna del Rosario.

Maria, aiuto dei cristiani

Questo episodio ricorda fortemente un’altra vittoria celebre, quella di Costantino contro Massenzio: si narra che Costantino abbia avuto in sogno la visione di un Chi-Rho (monogramma di Cristo) e ricevuto il messaggio di lottare “sotto questo segno” (In hoc signo vinces). Costantino e il suo esercito hanno vinto nel segno di Gesù Cristo, l’esercito della Lega Santa nel segno di Maria. Ciò indica come a partire dall’epoca moderna l’intervento provvidenziale della Madonna sia fondamentale. Nel secondo millennio, infatti, è divenuta sempre più profonda la coscienza del fatto che la nostra Madre Celeste è il nostro più grande aiuto sia nelle vicende terrestri che nel nostro cammino verso il Signore, così che nei secoli la Madonna ha acquistato titoli in questo senso molto evocativi, anche in seguito alla stessa vittoria di Lepanto: Maria Advocata nostra, Auxilium Christianorum (aiuto dei cristiani o ausiliatrice), Adiutrix populi (adiutrice del popolo).

Come Maria ci ha donato il Figlio, portandolo nel suo grembo, adesso ci avvicina a suo Figlio tramite la propria intercessione celeste su questa terra, come ci fa notare profeticamente San Luigi Maria Grignion de Montfort (1673 – 1716), fra le cui preziose opere non a caso appare il testo dal titolo: Il segreto ammirabile del Santo Rosario, per convertirsi e per salvarsi (1710?).

Grignion de Montfort nel suo libro più famoso, ovvero il Trattato della vera devozione alla Santa Vergine (1712?) ci ricorda che Maria sarà decisiva “negli ultimi tempi”, fatto che non dovrebbe stupire i cristiani, visto il ruolo decisivo della Madonna nell’Apocalisse di San Giovanni (vd. Ap 12), ma che c’era bisogno di ribadire con chiarezza in un periodo, quello delle riforme protestanti, in cui i capi delle varie Chiese riformate, a partire da Martin Lutero, avevano derubricato il culto di Maria a idolatria e, così facendo, come dice lo storico Michael Hesemann [cito a memoria, ndr.] “hanno tolto al popolo i due più grandi aiuti alla loro salvezza: l’eucaristia e la loro Avvocata presso Dio”.

San Giovanni Paolo II e il Rosario

Veniamo adesso ai nostri giorni e a Papa Giovanni Paolo II, il quale non ha mai esitato a manifestare la propria fede mariana, facendolo a partire dall’affidamento del proprio ministero alla Madre Celeste: sul suo stemma riporta la croce mariana, e il proprio motto (Totus Tuus) è addirittura l’incipit della preghiera di affidamento a Maria di San Luigi Maria Grignion de Montfort, a cui Papa Wojtyla era molto devoto: “Totus tuus ego sum, et omnia mea tua sunt. Accipio te in mea omnia, praebe mihi cor tuum, o Maria“.

Totus Tuus
Madonna

Sono numerose le occasioni in cui Giovanni Paolo II ha parlato pubblicamente (o scritto) della Vergine Maria e tanti gli episodi della sua vita che lo vedono legato alla Madonna in diverse situazioni, anche dalle caratteristiche soprannaturali (dal legame speciale con la Madonna di Fatima e quello meno conosciuto con la Madonnina di Civitavecchia, agli eventi di carattere mondiale come l’attentato di Ali Ağca e la caduta dell’Unione Sovietica, ecc… – si veda ad esempio il libro „I segreti di Karol Wojtyla“ di Antonio Socci, Rizzoli Ed.). 

Non si ricorda però abbastanza spesso che nel 2002 il papa pubblicò una Lettera Apostolica dal titolo Rosarium Virginis Mariae (16 ottobre 2002) la quale, oltre a sottolineare l’importanza della preghiera del Santo Rosario, segnò l’inizio dell’anno del Rosario (ottobre 2002-ottobre 2003) e nella quale il papa invitò i fedeli ad integrare i misteri gioiosi, dolorosi e gloriosi con i “nuovi” misteri luminosi, che in realtà non erano del tutto nuovi (ad esempio i Carmelitani ne avevano adottati cinque simili) ma che divennero parte stabile del cosiddetto “salterio mariano” settimanale solo sotto esortazione di papa Wojtyla. In questa lettera apostolica, il papa esprime tutta la sua devozione a Maria e il suo amore per il Santo Rosario, non mancando di rifarsi anche alla tradizione e ai documenti dei suoi predecessori. Riporto a seguire alcuni estratti.

La lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae

“(Il Rosario) nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l’opera dell’Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all’esperienza della profondità del suo amore. Mediante il Rosario il credente attinge abbondanza di grazia, quasi ricevendola dalle mani stesse della Madre del Redentore.“[i]

“Io stesso, poi, non ho tralasciato occasione per esortare alla frequente recita del Rosario. Fin dai miei anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale. Me lo ha ricordato con forza il mio recente viaggio in Polonia, e soprattutto la visita al Santuario di Kalwaria. Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre conforto. Ventiquattro anni fa, il 29 ottobre 1978, ad appena due settimane dall’elezione alla Sede di Pietro, quasi aprendo il mio animo così mi esprimevo: « Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità. […]

Quante grazie ho ricevuto in questi anni dalla Vergine Santa attraverso il Rosario: Magnificat anima mea Dominum! Desidero elevare il mio grazie al Signore con le parole della sua Madre Santissima, sotto la cui protezione ho posto il mio ministero petrino: Totus tuus![ii]

“Quanto fin qui s’è detto, esprime ampiamente la ricchezza di questa preghiera tradizionale, che ha la semplicità di una preghiera popolare, ma anche la profondità teologica di una preghiera adatta a chi avverte l’esigenza di una contemplazione più matura.

A questa preghiera la Chiesa ha riconosciuto sempre una particolare efficacia, affidando ad essa, alla sua recita corale, alla sua pratica costante, le cause più difficili. In momenti in cui la cristianità stessa era minacciata, fu alla forza di questa preghiera che si attribuì lo scampato pericolo e la Vergine del Rosario fu salutata come propiziatrice della salvezza.

Oggi all’efficacia di questa preghiera consegno volentieri – l’ho accennato all’inizio – la causa della pace nel mondo e quella della famiglia.”[iii]

La lettera apostolica si conclude con un appello alla preghiera quotidiana del Rosario, per la pace del Mondo, per l’unità della famiglia (“La famiglia che prega unita, resta unita.“), per e con i figli.

„Guardo a voi tutti, fratelli e sorelle di ogni condizione, a voi, famiglie cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi giovani: riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della vita quotidiana. Che questo mio appello non cada inascoltato![iv]


[i] Rosarium Virginis Mariae, §1

[ii] Rosarium Virginis Mariae, §2

[iii] Rosarium Virginis Mariae, §39

[iv] Rosarium Virginis Mariae, §43

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